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Sentirsi tristi è ok

    E’ sano sentirci tristi ogni tanto. O arrabbiati. O impauriti. Non è sempre tutto a posto. A volta ci manteniamo impegnati per non sentire la tristezza, ma in questo modo rischiamo di trasformarla in un brutto rumore di fondo che rimane sempre con noi. Ma la tristezza è solo un emozione: se ci concediamo di sentirla, poi passa. Sentirsi tristi ogni tanto è ok. Purtroppo non tutti abbiamo ricevuto una vera educazione emotiva. I genitori fanno del loro meglio, ma hanno le loro difficoltà e potrebbero averci trasmesso inconsapevolmente che la tristezza va nascosta o comunque non va bene. Quando diventiamo genitori è importante insegnare ai nostri figli ad avere un sano rapporto con emozioni spiacevoli come la tristezza. Facciamo un esempio. Ascoltiamo le reazioni di sei genitori immaginari alla tristezza della loro piccolina.

    Bambina: “Il mio coniglietto è morto!”

    – Genitore colpevolizzante: “Ti avevo detto di portarlo dal veterinario!”
    (Non sentirti triste. Sentiti colpevole. Hai sbagliato ancora.)

    – Genitore paranoico: “Non lo toccare! Potrebbe essere contagioso!”
    (Non sentirti triste. Sentiti spaventata. Il mondo è pericoloso.)

    – Genitore represso: “Ohhhh, che bello! Il coniglietto è in paradiso!”
    (Non sentirti triste. Fai finta che tutto va bene anche se hai la morte nel cuore.)

    – Genitore arrabbiato: “Quel negozio di animali è una vergogna! Ci avevano garantito che il coniglio era sano!”
    (Non sentirti triste. Sentiti arrabbiata.)

    – Genitore anaffettivo: “Smettila di fare la bambina. Era solo un coniglio.”
    (Non sentire niente.)

    – Genitore sereno: “Mi dispiace. Era un bravo coniglietto.”
    (Sentirti triste è ok.)