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Il guru dell’assertività

    Venerdi pomeriggio. Sono appena atterrato a Palermo: torno regolarmente in Sicilia a trovare la mia famiglia. A casa trovo mia madre e il mio nipotino: Sasha ha uno sguardo furbetto e due anni appena compiuti. Sono mesi che non lo vedo, lui ha un attimo di esitazione.. e poi si butta tra le mie braccia e mi chiede: “Giochiamo?!”

    Il suo sorriso è irresistibile… Come si fa a dirgli di no? Dopo una ventina di minuti interrompo i nostri giochi e vado a parlare con mia madre: lei è contenta di vedermi giocare con Sasha – “Quando lo fai un figlio?!!” – ma ha anche molte cose da raccontarmi.

    Dopo una bella chiacchierata mi metto a leggere in camera da letto. Sto per addormentarmi quando all’improvviso sento un grido: “Giochiaamooo!” dice Sasha. Quant’è carino! Solo che io sono stanco: “Adesso no Sasha, domani”. La mia risposta non lo convince: “Giochiamo!” ripete con entusiasmo. Al che io rispondo di nuovo no. A questo punto lui potrebbe mettersi a fare i capricci e invece si allontana con un sorriso da furbetto… Dopo dieci secondi torna e non è solo. “Giocate un po’?” dice mia madre: Sasha era andato a prenderla per chiederle di intercedere per lui!

    Sasha aveva intuitivamente capito che mia madre avrebbe dato forza alla sua richiesta. Aveva ragione: alla fine abbiamo giocato. Poco – perché comunque ero stanco – ma subito come voleva lui.

    La sera dopo la situazione si ripete: “Giochiamo!” dice Sasha. E io sono a letto determinato a non mettermi a giocare questa volta. Chiunque me lo chieda! Ma questa volta Sasha usa un’altra strategia che io chiamo “Nuova Richiesta Accettabile”. Cosa fa Sasha? Accetta il mio rifiuto e formula una nuova richiesta che soddisfi il suo bisogno di attenzioni e venga incontro alla mia stanchezza: “Mi racconti una storia?”. Beh, quello lo posso fare anche rimanendo sdraiato, quindi…

    Piuttosto che ripetere una richiesta sempre allo stesso modo, rassegnarsi subito o mettersi a piangere, Sasha sa creare nuove richieste e usare altre strategie per soddisfare i suoi bisogni rispettando quelli degli altri. Questa è assertività strategica. Uno stile di comportamento che non è passivo, non è aggressivo e non è neanche semplicemente assertivo nel senso classico del termine.

    Spero che Sasha non perda mai la capacità di insistere per ottenere quello che vuole. Spero che Sasha non smetta mai di sperimentare con creatività nuovi comportamenti che lo aiutino a vivere meglio. Purtroppo so che pochi adulti sono tenaci e creativi come un bambino di due anni. A meno che non decidano di mettersi in gioco.

    Ieri ho parlato con mia mamma. Lei dice che Sasha fa i capricci e piange come un bambino normale e non trova sempre soluzioni creative come ha fatto quando voleva giocare con me.

    Sarà vero? Probabilmente si. Ma a me piace pensare a Sasha come il mio piccolo guru personale di Assertività Strategica, che mi ricorda di insistere quando ho bisogno di qualcosa e mi ricorda di essere creativo nel fare nuove richieste più accettabili per i miei interlocutori.